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San Quirico d'Orcia

Ingresso Caffè Italiano

Il comune di San Quirico d'Orcia sì estende nel territorio tra il piano e il colle che divide la valle del torrente Tuoma dalla Val d'Orcia. Già abitato in epoca etrusca, San Quirico viene ricordato per la prima volta in un documento del 714 come "villaggio" organizzato intorno alla chiesa pievana di San Quirico in Osenna, fonte di lunghe controversie tra la diocesi senese e quella aretina, dalla quale dipendeva.
Tra il XI e il XII secolo il castello, assoggettato all'autorità imperiale, diventò

residenza di un Vicario nominato dall'Imperatore; dopo alterne vicende che videro Siena in lotta con Orvieto e con Montepulciano per il suo possesso, San Quirico passò sotto il controllo dei senesi e, nel 1262, divenne sede di vicariato.
Quelle agricole erano nel passato le principali attività della popolazione del luogo; nell'Ottocento, inoltre, erano già attive alcune cave di travertino. Agricoltura e pastorizia continuano ad essere praticati nel territorio

di San Quirico con buoni risultati, ma con calante impiego di manodopera.
Il comune ha avuto inoltre uno sviluppo artigianale e industriale di rilievo, quest'ultimo soprattutto nel settore estrattivo (travertino) ed edilizio, della lavorazione del ferro (carpenteria, ma anche mobili e oggetti in ferro forgiato) e dell'arredamento. Notevole incremento ha avuto infine il turismo, grazie anche alla sorgente di acque termali della frazione di Bagno Vignoni, conosciuta fin dall'epoca romana e medievale.

DA VISITARE
Entrando nel comune di San Quirico e percorrendo da nord Via Dante Alighieri, già via Cassia, s’incontra la Chiesa Collegiata, uno splendido edificio del XII secolo nato sopra i resti di una pieve romanica. Al suo interno sono conservati un antico coro ligneo, attribuito al senese Antonio Barili, ed un quattrocentesco trittico ligneo di Sano di Pietro.
A fianco della Collegiata si erge Palazzo Chigi, edificato nel XVII secolo; l’interno, in parte restaurato, è ricco di affreschi e, nelle sale al primo piano, raccoglie l’Archivio Italiano dell’Arte dei Giardini. Di fronte si trova Palazzo Pretorio, costruzione dall’aspetto austero oggi sede del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia e dell’Ufficio del Turismo.
Proseguendo in direzione sud si arriva a Piazza della Libertà, che ospita la Chiesa di S. Francesco e la Porta Nuova, antica via di accesso al paese. Ad un angolo della piazza si trovano gli Horti Leonini, tipici giardini del ‘500, che offrono al turista una sensazione di quiete assoluta, quasi irreale. In estate i giardini diventano la sede di spettacoli all’aperto quali quelli in programma per Sanquiricoestate e della mostra internazionale di scultura Forme nel Verde.

Val d'Orcia, Patrimonio dell’Umanità UNESCO
La valle è anche un importante parco, naturale, artistico e culturale, e dal 2 luglio 2004 è stato riconosciuto Patrimonio mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, per lo stato di conservazione eccellente del panorama, il quale ha avuto una notevole influenza già su molti artisti del Rinascimento.
“La Val d’Orcia è un eccezionale esempio del ridisegno del paesaggio nel pre-Rinascimento, che illustra gli ideali di Buon governo e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione. Celebrata dai pittori della scuola senese, la Val d’Orcia è divenuta un’icona del paesaggio che ha profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero paesistico”. Queste le motivazioni fatte proprie dall’Unesco che ha inserito la Val d’Orcia nel prestigioso elenco, elevando così l’area in provincia di Siena a patrimonio mondiale come “paesaggio culturale”.